Per valutare le capacità depurative dei due sistemi è stata valutata l’efficienza di rimozione dei contaminanti convenzionali come COD, DOC, azoto ammoniacale e particolato sotto lo spettro del visibile (UV254nm), risultando rispettivamente per il reattore 1 e il reattore 2 del 97.29% e 97.17% per il COD, del 96.60% e 94.47% per il DOC, del 99.39% e 96.51% per l'azoto ammoniacale e del 76.55% e 72.47% per gli  UV254nm.  I valori di rimozione di materia organica, ovvero di COD e DOC, risultano comparabili con i valori ottenuti in un precedente studio di un MBR convenzionale \cite{BOREA2019732}, dove è stato utilizzato un modulo a membrana di ultrafiltrazione convenzionale. I risultati osservati  dimostrano  ulteriormente il miglioramento della rimozione della materia organica grazie all’uso di un modulo a membrana incapsulata simultaneamente all’applicazione di processi elettrochimici, che sono in grado di far coagulare le particelle organiche colloidali, ovvero, anche quelle ad alto peso molecolare, e capaci di ossidare efficacemente le sostanze organiche \cite{TAFTI20157}.
La capacità di rimozione dei coloranti Direct e Reactive è stata indagata  attraverso la spettrofotometria,  simultaneamente alla determinazione di un ulteriore contaminante, come i solfati (SO42-) , derivanti dal loro uso nell'industria tessile. Per gli effluenti si osservano valori, rispettivamente per il reattore 1 e reattore 2, del 89.05% e 87.56% per il colorante Direct e del 91.33% e 91.37% del colorante Reactive, mentre si osserva una rimozione dei solfati pari al 48.72% e 46.33%. Per entrambi i sistemi si attestano risultati promettenti ben al di sotto dei limiti normativi per lo scarico di solfati in corpi superficiali o in fognatura. Da ciò si evince come entrambi i sistemi rappresentano una soluzione tecnologica in grado di ottenere alte efficienze di rimozione di coloranti presenti in reflui tessili,0 con costi decisamente ridotti in termini di realizzazione delle membrane filtranti e condizioni operative del processo; inoltre,  si è osservato come l’applicazione di processi elettrochimici, con l’aggiunta simultanea di coloranti tessili, non abbia interferito con i processi di degradazione biologica all’interno del sistema e-SFDMBR.