La definizione e la scelta di tecniche di intervento appropriate atte a ridurre il rischio per l’ambiente e la salute pubblica richiedono dettagliate valutazioni sito specifiche finalizzate ad indicarne la fattibilità e la sostenibilità ambientale, economica e tecnica.
Le tecniche di incapsulamento sono tecniche di isolamento superficiale, isolamento perimetrale ed isolamento di fondo del sito contaminato. Per quanto riguarda l’isolamento superficiale, questi metodi sono rivolti al contenimento del sito mediante barriere impermeabili multistrato o altro materiale, che impediscono la percolazione delle acque superficiali. \cite{2005}
Le barriere perimetrali possono essere passive o attive, e la protezione del suolo, delle acque freatiche e delle acque superficiali deve essere realizzata mediante la combinazione di una barriera geologica e di un eventuale rivestimento della parte inferiore attraverso il completamento della stessa con un sistema barriera di confinamento.
I diversi sistemi utilizzabili possono essere classificati in base alla configurazione d’utilizzo o ai sistemi costruttivi. In base alla Configurazione d’Utilizzo, possiamo far riferimento a due tipologie di sistemazione, quella altimetrica e quella perimetrale.
La Sistemazione Altimetrica consiste nell’inserimento di un diaframma in posizione verticale con lo scopo di isolare la zona acquifera inquinata in modo da contenere i contaminanti. Il diaframma immerso funge da barriera di protezione e viene inserito fin dentro il sottostante substrato impermeabile. Nel caso il contaminante sia di bassa densità e immiscibile in acqua viene inserito un diaframma sospeso nel terreno in modo da isolare soltanto la parte superficiale dell’acquifero.
Nel caso di Sistemazione Planimetrica si distinguono tre tipologie di cinturazione, la cinturazione parziale a monte della zona inquinata, la cinturazione parziale a valle della zona inquinata e la cinturazione completa.
Per quanto riguarda i Sistemi Costruttivi utilizzati, si distinguono tre tipi diversi di barriere. Le barriere ad infissione consistono nell’infissione nel terreno di elementi metallici o prefabbricati in calcestruzzo. Tra questi, si trovano diverse tipologie che possono essere palizzate in acciaio, diaframmi a trave infissa e diaframmi a moduli di acciaio infissi. D’altra parte, le barriere per sostituzione consistono nella riduzione della permeabilità in sito attraverso l’introduzione nel terreno di miscele impermeabilizzanti. La tecnica più utilizzata è il Jet-grouting. Invece, le barriere per escavazione prevedono due fasi quali si realizza prima lo scavo della trincea con l’ausilio di una miscela di sostegno che evita il cedimento dello scavo e poi la sostituzione della miscela di sostegno con quella impermeabilizzante. Si distinguono due tipi di barriere che possono essere diaframmi plastici, tra i quali comprendono sistemi terreno-bentonite, cemento-bentonite, in calcestruzzo plastico e plastici sottili, oppure diaframma composito.
L’ultima modalità di contenimento trattata è l’Isolamento di fondo. Questi sistemi di isolamento permettono di impermeabilizzare il fondo della zona contaminata attraverso due tipologie di processi, un processo di sostituzione (o iniezione), e un processo di congelamento. Per le barriere di fondo si utilizzano tecniche di iniezione Jet-grouting, iniezioni per frattura idraulica o per permeazione, e tecniche minerarie di asportazione e sostituzione del terreno.
Per ultimo, gli interventi di messa in sicurezza di fissaggio o immobilizzazione mirano a ridurre la mobilità dei contaminanti tra le matrici ambientali. Sono principalmente tecniche di solidificazione/ stabilizzazione, di vetrificazione e di termodistruzione \cite{enrico2014tecnologie}. In generale, le tecniche di fissaggio si utilizzano in tanto quando non è possibile utilizzare in tale area ulteriore tecniche di messa in sicurezza o di bonifica, a differenza delle tecniche di incapsulamento preliminare.