Questa organica interconnessione fra le dimensioni è stata ripresa dal concetto di bonifica sostenibile (SR), definita come
«Il processo di gestione e bonifica di un sito contaminato, finalizzato ad identificare la migliore soluzione, che massimizzi i benefici della sua esecuzione dal punto di vista ambientale, economico e sociale, tramite un processo decisionale condiviso con i portatori di interesse»\cite{surfitaly2013}
Si evince, dunque, l’ulteriore necessità di coinvolgere tutti i soggetti interessati (stakeholders) nei processi decisionali e di utilizzare un approccio che indirizzi le scelte verso soluzioni condivisibili.
Oggi viene utilizzato sempre più spesso il termine di Green and Sustainable Remediation (GSR) che comprende sia gli aspetti della SR che quelli della Green Remediation (GR), ovvero bonifica ecologica, la quale include strategie come l'uso efficiente di energia e risorse naturali, la minimizzazione o eliminazione dell'inquinamento alla fonte e la riduzione dei rifiuti, per il raggiungimento del massimo beneficio ambientale netto  \cite{usepa2008}
È inoltre da apprezzare la possibilità di sfruttare gli stessi principi per la rigenerazione o riqualificazione dei territori compromessi o abbandonati, in un’ottica di sviluppo che non implichi il consumo di nuovo territorio.
In Italia, dal punto di vista normativo, l’Allegato 3 del Titolo V alla Parte Quarta del D.Lgs. 152/2006 definisce quelli che sono i criteri generali per la scelta ed esecuzione degli interventi di bonifica, di messa in sicurezza e l’individuazione delle migliori tecniche d’intervento a costi sostenibili.  Inoltre, stabilisce la stesura di un’analisi dei costi e un’analisi comparativa delle diverse tecnologie di intervento applicabili, che deve tener conto di:
Maggiori e più specifiche disposizioni in materia sono date da gruppi di lavoro volti a definire, promuovere e applicare a progetti concreti la SR. Questi, definiti Surf (Sustainable Remediation Forum), hanno generato un vero e proprio network internazionale, avente come pioniere il SuRF statunitense (SuRF US), creato nel 2006 per iniziativa di vari portatori di interesse. Nel 2012 nasce il SuRF Italy, composto da esperti nel settore della sostenibilità, dal 2013 inserito nella RECONnet (Rete Nazionale sulla gestione e la Bonifica dei Siti Contaminati) \cite{surfitaly2013} . Tra le attività svolte, di grande importanza è la redazione di un Libro Bianco (“Sostenibilità delle bonifiche in Italia”), in cui il sapere degli esperti si traduce in passi da seguire per far sì che il risanamento ambientale persegua la salvaguardia della salute umana, lo sviluppo sociale ed economico e la conservazione del territorio.

Applicazione dei principi di sostenibilità

Al 2017, il quadro di tecnologie di bonifica e messa in sicurezza vede scavo e smaltimento quali pratiche più comuni per il trattamento del suolo; pump & treat e barriere di confinamento fisico per il trattamento della falda  \cite{daprile2017}.  In generale, sono preferibili gli interventi in situ e on site, in quanto prevedono il riutilizzo del suolo trattato, sono più agevoli nell’applicazione e meno costosi, rispetto agli off site, a cui sono imputabili sicuramente costi superiori ed il rischio di incorrere in contaminazioni lungo il percorso.  
Come strumento di supporto alle decisioni nella selezione delle tecnologie potenzialmente applicabili in fase di elaborazione di un progetto di bonifica, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) ha realizzato una matrice di screening . Questa, in continuo aggiornamento, prende in considerazione 38 tecnologie in situ ed ex situ. Le variabili utilizzate includono tempi, necessità di monitoraggi a lungo termine, limiti ed applicabilità e, ove disponibili, casi di studio.