·        Principio 2: Procedure di lavoro sicure;
·        Principio 3: Scelte coerenti, chiare e riproducibili, basate sull’evidenza;
·        Principio 4: Documentazione trasparente.
·        Principio 5: Coinvolgimento degli stakeholder.
Di particolare importanza è l’ultimo punto: tutti i soggetti coinvolti in senso lato nella progettazione e realizzazione di una bonifica devono essere coinvolti e i loro punti di vista devono essere eventualmente integrati nel processo decisionale. L’impegno che ne deriva, in termini di tempo e costi, è sicuramente ripagato se si evitano conflitti nell’arco di vita del progetto, favorendo l’individuazione di soluzioni di maggior valore per il progetto stesso (SuRF Italy,2013).
Entrando nel merito della valutazione della sostenibilità, si ha la necessità di definire cosa sia un indicatore. Nell’ambito della bonifica, un indicatore può essere definito come una caratteristica che rappresenti un impatto sulla sostenibilità (positivo o negativo) e che possa essere utilizzato per confrontare e valutare strategie di bonifica alternative tra loro. Pertanto, un indicatore deve essere misurabile o quantomeno comparabile per consentire la sua valutazione. Quando un indicatore è misurabile ad esso viene associata una metrica; in assenza di metriche quantitative già esistenti o quando queste sono di difficile determinazione, può essere necessario definire delle scale graduate in modo quanto più obiettivo e ripercorribile possibile. Si riporta di seguito un set di indicatori stabilito da SuRF UK (2011). In generale, gli obiettivi e i rispettivi indicatori possono essere personalizzati e scelti in funzione dei casi oggetto di valutazione e delle condizioni sito-specifiche, ovviamente condividendo gli aspetti aggiuntivi insieme ai portatori di interesse.