[1] Oltre a queste componenti dei risultati sulla simulazione dei venti proveniente da diverse direzioni, dimostra come questi non scaturiscono minacce per le aree protette da parte di inquinanti provenienti dalle aree agricole limitrofe analizzate come nel caso studio del Mare Baltico. Anzi l’inquinamento raggiunto dal mare, mostra come saranno proprio le condizioni idrometereologiche dei siti Natura 2000 ad essere inquinati. È importante perciò tener conto dell’impatto dell’inquinamento sulle acque causato dalle aree agricole e da quelle costiere. [2] La qualità delle acque presenti sul territorio, come abbiamo potuto vedere, influenzano anche gli odori. Questi odori possono essere associati anche all’incenerimento, per lo più biologico, derivante dalla combustione delle sostanze organiche. Perciò bisogna sensibilizzarsi anche sul metodo di combustione andando a diminuire l’eventuale nascita di composti che spesso causano odori nel flusso di scarico. Questo fa capire come ogni rifiuto va trattato e bruciato con particolari accortezze. [3]

2.1. Filadelfia e Lituania: casi studio

In sempre più casi si riscontra all’interno dei corpi idrici il Solfuro Dimetilo che è soprattutto utilizzato come solvente industriale. Esso è compreso all’interno delle bevande o in alcuni alimenti provenienti dall’ambiente naturale. Questo prodotto, ad esempio, viene utilizzato esprimendo a pieno il suo potenziale nei prodotti a scopo farmaceutico. Alcuni paesi affrontano dei controlli abbastanza consistenti nel monitoraggio dell’inquinamento idrico, come nel caso di Filadelfia. Uno studio tratta come al Nord Orientale della città vi era un’alta concentrazione di solfuro nelle acque reflue che provocava un forte odore. A seguito di monitoraggi è stato riscontrato come quella grossa quantità di Solfuro non era di origine naturale ma era stata scaricata nelle vicinanze degli impianti chimici dall’uomo. La corretta gestione ha consentito la raccolta di informazioni che avevano come obiettivo la bonifica dell’area, andando ad agire esattamente sul solfuro presente. Questo per sottolineare come molte volte le cause degli odori possono essere svariate e comunque provenienti dal trattamento di rifiuti. La stessa cittadina infatti attualmente ha diversi modi di trattare i rifiuti industriali prodotti a livello comunale. [4] Diversi paesi stanno intensificando gli sforzi con interventi diretti e campagne di sensibilizzazione. La Lituania, di fatti, spinge particolarmente contro l’inquinamento dell’acqua superficiale e lo fa in maniera interessante. Alcuni dati statali dimostrano come quasi l’80% dei laghi si presentano con una notevole quantità di fanghi. Ma degli studiosi si sono chiesti il perché, riscontrando come uno dei motivi di questo fenomeno sia l’esistenza eccessiva del materiale biogenico in acqua. Malgrado la rimozione delle fonti di inquinamento si è però visto che non ci sono stati miglioramenti, anzi in alcuni casi si è avuto addirittura un peggioramento della qualità dei fanghi stessi. Il monitoraggio eseguito ha consentito di intervenire con il pervenimento di alcuni campioni d’acqua che una volta caratterizzati si è visto come l’azoto, il fosforo totale e la materia organica avevano diversi parametri sia tra loro che rispetto agli altri campioni, e che però aumentavano tutti eccetto il fosforo. Da notare, nello studio eseguito, come il fosforo non provoca effetti secondari sull’acqua. [5]

 2.2 Fattore di carica patogena nelle acque

L’inquinamento delle acque sotterranee ha sensibilizzato quelli che sono i rischi per la salute umana rispetto ad una problematica ambientale di portata mondiale, studiando i danni e le influenze dei batteri. Tra le problematiche prese in esame vi è la distanza di isolamento tra le discariche e gli obiettivi di isolamento delle acque sotterranee. Degli studi infatti hanno istituito dei modelli di intensità di perdite inquinanti e modelli di trasporto per l’isolamento dei batteri. Lo scopo di questi modelli è quello di andare a mitigare, rimuovere e ridurre la componente batterica nella zona aerata e del terreno dell’aria interessata. La distanza di isolamento, come dice lo studio, è stata calcolata in base a dei limiti inerenti alla qualità dell’acqua e ad alcuni aspetti idrogeologici. Lo studio ha riscontrato come queste distanze variano da 106m a 5,46km in falde acquifere di sabbia, 292m a 13,5km in falde acquifere di ghiaia e 2,4 a 58,7km in falde acquifere di ghiaia grossolana. Quindi nelle stesse condizioni, lo spessore della zona di reazione varia con la distanza, anche In base ai tipi di supporti acquiferi. [6] Ad ogni modo sono numerosi gli studi effettuati atti alla comprensione dei fenomeni ambientali sulle caratteristiche di sedimentazione dei fanghi. Un ulteriore studio rivela come la comunità microbica dei fanghi delle acque reflue reagisce ad un passaggio seriale in presenza o assenza di una densità di corrente per una durata di 15 giorni attraverso degli elettori-bireattori. A seguito di una caratterizzazione effettuata si è riscontrato come la domanda di ossigeno chimico solubile aumenta e il fosforo era quasi totalmente rimosso. La componente dei microorganismi presenti ha avuto un aumento al passaggio seriale in tutti i reattori, trasmettendo la possibilità di ottimizzare le condizioni operative gestendo la durata e l’intervallo del passaggio della corrente. Questo approccio rappresenta così una vera e propria strategia che può essere utilizzata per risolvere dei problemi inerenti al rigonfiamento e formazione di schiuma dei fanghi, migliorando la sedimentazione dei fanghi e ad un trattamento delle acque reflue ottimizzato. [7] Pertanto come abbiamo potuto notare ci sono continui rilasci di contaminanti emergenti nell’ambiente acquatico, e per mitigare o eliminare alcuni di essi ci sono delle alternative promettenti riguardanti l’uso dei processi elettrochimici essendo altamente efficienti per un minimo ingombro. Infatti tra gli inquinanti ricorrenti ci sono farmaci altamente consumati. I parametri riguardano inquinanti convenzionali e contaminanti emergenti, incluso l’utilizzo di un anodo sacrificale in alluminio. I parametri utilizzati studiati riguardano la densità attuale, la concentrazione iniziale e il tempo di trattamento dimostrando come essi influenzano in modo significativo il degrado degli inquinanti. [8]
3. Conclusioni
L’inquinamento delle acque è provocato non solo da materie organiche, ma anche inorganiche e fattori esterni e meno immediati, comunque derivanti da importanti interventi di monitoraggio sui corpi idrici all’interno di un ambiente naturale. La qualità elevata dei corpi idrici consentirà inoltre un’assenza di odore sgradito, impattando il meno possibile l’ambiente circostante. Con l’andamento preso e con questa sensibilità, che l’uomo sta dimostrando, si riusciranno ad avere non solo corpi idrici più puliti, ma anche una migliore vivibilità presso di essi, liberi di godere l’ambiente e di poter respirare a pieno.